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1-polverari

Probabilmente attorno al IV secolo a.C. dove il fiume, oggi chiamato Misa, sfocia nel mar Adriatico, i Galli Senoni fondarono la città di Senigallia. Il nome primitivo era Sena, cui successivamente venne aggiunto Gallica, dunque SenaGallia. La città, una delle prime colonie romane sulle rive del Mare Adriatico, ebbe alterne vicende nel corso dei secoli. Nel 409 d.C. la città venne distrutta e i suoi cittadini dispersi da Alarico, re dei Visigoti. Con la riforma amministrativa, i bizantini istituirono l'Esarcato e la Pentapoli di cui la città fece parte.Attorno al secolo XIII la città inizia un lungo perido di decadenza, "Da grande città a piccola terra" titola Polverari(1). Dante associa 'Sinigaglia' alle città che "termine hanno"(2). Infatti attorno al 1300 la città conta 350 "fuochi" secondo Beloch (3).

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Nel XIII secolo la nobile sposa marsigliese del conte Sergio, signore della città, avrebbe portato in dote al marito una reliquia di Santa Maria Maddalena. Dalla devozione popolare della festa dedicata alla Santa avrebbe avuto inizio la Fiera della Maddalena, oggi Fiera di Sant'Agostino, che ebbe franchigia di dazi e gabelle da Sigismondo Malatesti e poi riconoscimento legale da Giovanni della Rovere. Nei secoli successivi divenne una delle Fiere più importanti del Mediterraneo. Nella prima metà del Quattrocento Sigismondo Malatesti riedificò la città circondandola di mura di cinta e bastioni e inglobando il fortilizio fatto ingrandire dal Cardinale Albornoz, fortilizio che diventerà, successivamente ampliato, l'attuale Rocca Roveresca. Oltre alla ricostruzione architettonica Sigismondo curò altresì la rinascita civile della città. Con numerosi bandi ripopolò la città concedendo, ai nuovi venuti, terreni, buoi, condoni dei debiti ed esenzione da dazi e gabelle (4). Ciò probabilmente richiamò parecchia gente di dubbia moralità. La folta presenza di comunità ebraiche nella città, insieme a quanto detto in precedenza, fece probabilmente nascere il detto, " Senigallia, mezza ebrea e mezza canaglia". 6SLa guida della città passò successivamente a Giovanni della Rovere nuovo signore con titolo di Duca. Numerosi sono ancora oggi i segni del Duca nelle scritte IO DVX. Si ricorda il breve dominio di Cesare Borgia, più noto come il duca Valentino, associato al tragico ricordo della Strage di Senigallia nel 1502 come riportato dal Macchiavelli.
Nel 1626 Senigallia entrò a far parte della Stato della Chiesa e successivamente del Regno d'Italia. Oggi la città ha una vocazione turistica grazie alla sua spiaggia di sabbia finissima nota come Spiaggia di Velluto.
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(1)-Senigallia nella Storia Evo Medio, A.Polverari
(2)-Paradiso,XVI , 73-78, D. Alighieri
(3)-Bevolkerungsgeschichte Italiens, Vol. II, V.Beloch
(4)- Archivio Comunale Senigallia, Vol. 813

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